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7.30 a.m – Lima

Mi sveglio in una città di 10 milioni di persone e mi preparo in fretta per passare due giorni nel mezzo della natura, io e altre poche anime.

Marcahuasi è un luogo magico. Si trova a circa 4 ore da Lima e prevede i mille spostamenti soliti del Perù. Ma in Perù tutto si può, anche quando non hai organizzato niente, quando tutti ti dicono che è tempo di pioggia e che non è raccomandabile salire.

Io e un mio amico ci incontriamo tra Av. Javier Prado e Av. Arequipa per prendere un collettivo. La macchina o il mini van parte come sempre quando si riempie (costo 10 S). Il collettivo arriva in un’ora a Chosica, piccolo paesino dove compriamo provviste, mangiamo un menù vegetariano a 8 S e aspettiamo, pregando, che un micro ci porti a San Pedro di Casta.

Apparentemente hai 3 micro nella giornata: alle 9, alle 12 e alle 16, ma può non essere così in bassa stagione. Per questo, arrivando dopo mezzogiorno e volendo arrivare con la luce cerchiamo subito di trovare un collettivo. Niente si smuove però fino alle 16.00, quando il micro decide di non partire per la poca gente presente e far salire i pochi in un’auto. Il costo sale a 25 S, invece di 12 S, ma il viaggio verso il paesino a più di 3000 m di altezza dovrebbe essere così più rapido.

Arriviamo a San Pedro alle 17.30 e data l’ora ci facciamo accompagnare fino a 1 km dall’accampamento. Costo di entrata al sito: 10/20 S (dipende se riuscite a trattare) Costo dell’auto fino a 1 km dall’anfiteatro di Marcahuasi: 15 S

Marcahuasi

A questo punto non ci resta che camminare e respirare profondamente per l’elevata altura (4000 m). Il cammino per quanto duro è per fortuna corto e il clima ci aiuta regalandoci, invece della pioggia prevista, un tramonto meraviglioso.

Il tramonto, i colori rosa e verde di Marcahuasi, il crepuscolo e un posto praticamente deserto con noi e solo altre 3 tende.

Incominciano i tentativi di armare la tenda che solo dopo mezz’ora capiamo che si monta al contrario e dopo arriva il momento della cena sotto il cielo più bello visto nella mia vita. Non solo stelle, ma luci, costellazioni e mille stelle cadenti. E la cena, avocado, tortina di broccoli e pane. E il freddo, tanto freddo, il freddo che non ti fa dormire.

Notte a Marcahuasi

Al mattino il freddo, i salti nel sacco a pelo e gli asini che rubano il nostro cibo. Poi, la bellezza, il silenzio, la luce e la pace di un luogo che non può essere spiegata a parole. I raggi caldi del sole, i piedi scalzi nella pietra gelata, le nubi sotto, sopra e al tuo lato, le pietre con le loro forme e il canto degli uccelli, tranquilli, nella loro casa lontana dal mondo.

Marcahuasi è deserta e nasconde un’energia che ti attraversa e ti rimane nell’anima.

Alba a Marcahuasi

La discesa come sempre è una passeggiata, si scende che è una meraviglia. Stavolta con anticipo cercando di non perdere l’unico bus delle 14.00 per Chosica. Arriviamo a mezzogiorno, vediamo un bus e ci dicono che di sicuro partiremo prima, verso l’una. Giusto il tempo di andare a comprare il pranzo a una bottega. Felici, con il nostro pane, avocado e formaggio, usciamo dal negozio e ci rendiamo conto che il micro è già partito. Il panico.

Un’altra volta siamo senza mezzo di trasporto. Ma in Perù tutto si può e con molta fortuna e tante preghiere un bus di una gita scolastica accetta di portarci fino a Chosica.

Viaggio di ritorno

Ci sediamo nel pavimento, sopra il nostro sacco a pelo e scendiamo nel tragitto più divertente di questo viaggio: canti raggaeton, travestimenti con cappelli tradizionali, ma anche terra e polvere che entra da ogni lato. Poi, canti a squarciagola, le innumerevoli fermate per il cibo e l’entusiasmo assurdo per il gelato dei ragazzi. E ancora, le gare di velocità con un altro bus, le risa dei bambini e la schiena a pezzi. In quel viaggio, uno degli ultimi dei miei tre mesi in Perù, ho provato disperazione, mista a felicità. Emozioni che ti fanno sentire viva. Sensazioni, che spesso hanno contraddistinto il mio viaggio in Perù e che non dimenticherò mai.

Marcahuasi