Vi ricordate come eravate eccitati e pieni di ansia il primo giorno di scuola? Ecco, le stesse identiche sensazioni le ho provate varcando la soglia dell’asilo dove ho dovuto lavorare questa settimana.

L’unica piccola differenza è che questa volta non ero l’alunna, ma l’insegnante e i bambini “parlavano” una lingua che non era la mia! Potete solo immaginare come ne sono uscita dopo la prima mattina!

Bambino che disegna

I bambini, all’incirca 18, dai 3 ai 5 anni, mi saltavano continuamente alle gambe per non farmi camminare, urlavano, si scannavano e piangevano.
Non sapevo come chiamarli e che cosa fargli fare e all’ora della merenda non sapevo nemmeno come aprirgli la frutta perchè era frutta che vedevo per la prima volta in vita mia. Per fortuna, non ero sola, ma con una vera insegnante che mi aiutava nei momenti di panico.
Pertanto dopo la prima mattina sono tornata a casa letteralmente con i capelli bianchi.

Bambini a Cusco-2
Bambini a Cusco-3

Tuttavia di certo non era mia intenzione mollare, durante il pomeriggio ho seguito una lezione di spagnolo per tutta la settimana in una scuola vicino Plaza de Armas. Ho imparato piano piano i loro nomi, mi sono affezionata ai loro sorrisi e ho imparato a conoscere chi è che non voleva mangiare e chi invece avrebbe fatto il bis.

Alunna e insegnante
Bambino che disegna
Bambini a Cusco-4

Gli ordini base erano: non urlate, fate piano, fermati, mangia, lavati le mani e non litigate. Allo stesso tempo peró mi riempivo delle loro risate quando gli facevo fare vola vola e mi divertivo quando li ascoltavo imparare i colori in inglese, mentre loro me li insegnavano in spagnolo.

In conclusione di questa avventura non posso dire di essere stata un’insegnante, perchè sono stata entrambe insegnante e alunna.
Ho imparato tanto e ho cercato di dare a loro il mio meglio.

Ciao piccole pesti!

R.

Commenti Facebook